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Fagottini, involtini…chiamateli come volete, ma la verza rimane il punto fermo.
Un secondo piatto tipicamente invernale, saporito e un po’ laborioso ma che potete preparare in anticipo e che soddisferà tutti i vostri commensali (tranne i vegetariani, ovviamente).
La ricetta viene da un vecchio numero della Cucina Italiana, opportunamente modificata secondo i miei gusti (per esempio, aggiungendo un po’ di uvetta e di pinoli nel ripieno).
In realtà gli involtini ripieni sono un piatto che mi è capitato di trovare spesso su blog, libri e riviste di cucina. Per esempio ho scoperto che l’involtino di verza, chiamato capunet, è un classico della cucina piemontese.
Tipico piatto di riciclo, in genere contiene carne macinata fresca o avanzi di carne del giorno precedente, insieme a parmigiano, uova e la stessa verza tagliata sottile. Ma può anche contenere riso o pesce, mentre per una versione vegan potete scegliere dei legumi: insomma, un’idea di base che può adattarsi a tanti ripieni.
FAGOTTINI DI CAVOLO VERZA RIPIENI
Dosi: 4 persone Tempo di preparazione: 2 ore Tempo di cottura: 25-30 minuti
- 1 cavolo verza
- 350 gr di macinato di maiale
- 1 uovo
- 50 gr di pane casereccio raffermo
- 50 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato + 2 cucchiai
- 2 cucchiai di pangrattato
- 1 spicchio d’aglio
- 1 cucchiaio di pinoli
- 1 cucchiaio di uvetta
- circa 200 ml di latte
- sale e pepe
- olio extravergine d’oliva
- 250 ml passata di pomodoro (facoltativa)
Preparate il ripieno in anticipo, meglio se il giorno prima. Tagliate il pane raffermo a dadini, mettetelo in un piatto e versatevi sopra buona parte del latte. Lasciatelo assorbire e dopo un po’ rimestate con una forchetta per spezzettare ulteriormente il pane. Versate a poco a poco il resto del latte per evitare di ammollare troppo il composto. Il pane deve diventare morbido e inzuppato ma non grondante latte.
Se ce ne fosse troppo, scolatelo, poi mescolate il pane con il macinato, l’uovo, il parmigiano e l’aglio tritato finemente con il coltello.
Unite anche uvetta e pinoli, salate e pepate e mescolate bene il tutto con le mani.
Fate riposare in frigo fino al momento di utilizzarlo.
Per preparare la verza vi propongo due modi. Io ho tagliato delicatamente le foglie una per una, sfogliandolo a partire da quelle più esterne e arrivando ad usare poco più di metà cavolo. Non l’ho usato tutto perché le foglie più vicine al cuore sono troppo piccole e molto tenere.
Lavate le foglie e scottatele in acqua bollente non salata per 2-3 minuti, due o tre per volta (ma, se riuscite a non romperle, può andare bene anche tutte insieme). Devono ammorbidirsi ma non disfarsi. Scolatele, dividetele in due eliminando la costola centrale e mettete ad asciugare su un panno pulito.
Un altro sistema, invece, prevede di cuocere il cavolo tutto intero per alcuni minuti, finché le foglie non si saranno ammorbidite, poi rimuovere il torsolo e procedere alla stessa maniera con le foglie più esterne. Se per caso provate questo secondo metodo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Quando la verza sarà asciutta (per far prima potete tamponare le foglie con un della carta assorbente) prendete un po’ di ripieno e mettetelo al centro di una foglia, poi avvolgete iniziando dalla parte più tenera e sottile. Fermate con uno stuzzicadenti e disponete gli involtini su una pirofila leggermente unta d’olio evo.
Cuocete a 190°C per 25 minuti circa. Dopo i primi 10 minuti estraete la pirofila e distribuite sulla superficie degli involtini il pangrattato, i 2 cucchiai di parmigiano e un filo d’olio. Continuate la cottura per altri 15 minuti circa, finché la superficie non inizia a colorirsi.
In alternativa alla gratinatura con pangrattato e parmigiano potete riscaldare della passata di pomodoro con un po’ di olio e uno spicchio d’aglio diviso a metà, salarla e farla ritirare un po’ sul fuoco, poi distribuirla sugli involtini e cuocerli in forno. In questo modo sono forse anche più buoni: l’unico inconveniente è che durante la cottura la passata ha rilasciato molta acqua che poi ho dovuto scolare dalla pirofila…uno degli inconvenienti della passata fatta in casa!
SAVOY CABBAGE ROLLS
Serves: 4 Preparation time: 2 hours Cooking time: 25 minutes
- 1 Savoy cabbage
- 350 gr minced pork meat
- 1 egg
- 50 gr stale bread
- 50 gr grated Parmesan cheese + 2 tablespoons
- 50 gr breadcrumbs
- 1 clove of garlic
- 1 tablespoon of pine seeds
- 1 tablespoons of raisin
- about 200 ml of milk
- salt and pepper
- extra-virgin olive oil
- 250 ml of tomato purèe (optional)
Prepare the filling the day before. Dice the bread and soak in milk for one hour. Add milk little by little, stirring and squashing the bread with a fork until all the milk is absorbed and the bread softened. If there is too much milk, drain the bread before using it. Mix the bread with the pork meat, the egg, the Parmesan cheese and the garlic finely chopped with a knife. Add the pine seeds and the raisins, salt and pepper and mix well with your hands. Keep in the fridge until use.
Gently cut the leaves of cabbage one by one, being careful not to tear them. Sear for 2 or 3 minutes in boiling water (one or two leaves at a time), drain and cut each leaf in two, removing the central rib.
Put them over a clean cloth to dry, then put a small amount of meat over one leaf and roll it, starting from the more tender part. Close each roll with a toothpick and put in a casserole lightly greased with olive oil.
Cook at 190°C/370°F for about 25 minutes. After the first 10 minutes remove the casserole from the oven and sprinkle the surface with breadcrumbs, 2 tablespoons of grated Parmesan cheese and a bit of olive oil. Keep on cooking for the time left.
You can also substitute the breadcrumbs and Parmesan gratin with some tomato purèe. Cook the purèe over medium fire for a few minutes with some olive oil, salt and a clove of garlic, until it shrinks. Pour over the rolls and cook as above.
Con questa ricetta partecipo al contest di Pixelicious
Ne faccio di tanti tipi anche io, tutti molto graditi. I miei preferiti però sono col ripieno di carne 😛
A noi sono piaciuti tantissimo!! 😉
Pingback: “Cavoli, che Ricetta!” Il primo foodcontest di Pixelicious | Pixelicious
Splendidi questi involtini Alice! Il ripieno si può adattare, vero, ma con la “ciccia” son più gustosi, nulla da fare… da “più o meno” fiorentina (io sono lucchese d’adozione, per amore 🙂 ), mi inviti a nozze 😉 Ti ho inserita, grazie mille! Ti aspetto per il primo piatto e/o l’antipasto, ma anche per l’altro contest, “strati di colori”!! 🙂 Un abbraccio
Grazie Sara! Non c’è niente da fare, per i toscani la carne ha sempre un suo perché! 🙂
Avevo visto il contest sugli strati di colori..bello! Proverò a partecipare anche a quello.
Buona giornata!
Mamma mia… perchè quando passo da qui mi vien una gran fame??!!!
Chissà… 😉
Luna
🙂 Buon segno!!
anche a mezzanotte e 3 minuti sai conquistarmi e farmi venir voglia di verza!! tu solo puoi! tu solo!!! davvero!
Che onore! ☺☺☺
Senza dubbio uno dei modi migliori per mangiare la verza…lasciati dire cara Alice che ti sono venuti pure bellissimi questi fagottini! Quando li faccio io sembrano piuttosto delle bombe a mano!!!
Ahahah!! Grazie Margherita! Anche mia mamma ha detto la stessa cosa…ma ha anche detto che lei ci mette molto meno tempo a farli 😦
Un abbraccio!
Anche a casa nostra sono sempre molto graditi 🙂
E poi c’è sempre l’elemento sorpresa che li rendi più appetitosi.
Fabio
Per me era la prima volta ma sono stati molto apprezzati…e all’effetto sorpresa non avevo proprio pensato! Mi piace! 🙂
Ciao tesoro!
è una vita che gli involtini di cavolo verza mi ispirano ma però non li ho mai provati. I tuoi sono invitanti davvero, tante buone palline di carne sotto la copertina! 😉
Meravigliosi! 🙂
baci
Che bellina l’immagine delle paline di carne 😀 effettivamente erano proprio così…e tanto tanto buoni! 🙂 Un abbraccio!
Non so se possa piacerti, ma io unisco alla fine un po’ di salsa di soia che ci sta divinamente! 😉
La salsa di soia mi piace molto…la prossima volta proverò, grazie!
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Pingback: Involtini di cavolo verza ripieni di carne | panelibrienuvole
Resta in assoluto uno dei miei piatti del cuore. Li amo da sempre. Un bacio mia cara
Se ti dico che non li avevo mai assaggiati prima? Ma è stato subito amore 🙂
Immagino siano cotti in forno, ed è la cottura che preferisco secondo migliore della padella. Li proverò sono così belli e immagino ottimi
Buonissimi e poi con il tocco dolce dell’uvetta che ci sta benone sia con la carne ma anche con il sapore importante della verza. Brava Alice, un bacio !
Grazie Marina!! L’uvetta non a tutti piace ma secondo me…spezza un po’ la monotonia del maiale! 😉
Un abbraccio!
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