Burger di palamita per Un mare di gusto

Strano effetto, tornare a desiderare il mare.
Solo un poco, magari fuori stagione, sicuramente sotto l’ombra di una pineta.
Ma un po’ ci penso.

Per anni ne sono stata lontana, l’ho solo intravisto e senza grandi emozioni; mi sembra di sentire i cori di indignazione che si levano da più parti a questa affermazione.
E pensare che da bambina mi sembrava quasi un habitat naturale, condividevo la grandezza del suo mistero in una comunione inconsapevole. In quella spiaggia sabbiosa, calpestata per tanti anni di fila, risiede il mio paradiso perduto; nella grande casa umida, i ricordi più felici.

Anche negli anni ingrati dell’adolescenza traevo dal mare conforto, nelle sue acque mi sentivo accolta e si smorzavano le paure di vivere.
Poi l’attrazione è andata scemando, fino ad scomparire del tutto.
O forse, ad assopirsi.
Perché adesso si riaffaccia, mi stuzzica. E io la osservo, curiosa di come evolverà, se davvero sarà in grado di riportarmi sulle rive salate o se tornerà in letargo per altri anni ancora.
Nel frattempo, sogno.

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Parte di questo risveglio è dovuto anche a Cristina e alle suggestioni che Un mare di gusto ha suscitato in me.
Un mare fuori stagione, appunto, respirato prima che arrivi la folla estiva.
Una manifestazione in cui si parla del pesce del nostro mare e del modo migliore per valorizzarlo, con una grande chef come Debora Corsi.
Una località – San Vincenzo – alla quale è legato un bel ricordo.
E la voglia di mare che, titubante, fa capolino.

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La palamita è un pesce azzurro della famiglia dei tonni e degli sgombri; quella del mare di Toscana è stata decretata presidio Slow Food. A breve inizierà la sua stagione, perché si pesca tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate ed è tipica dell’Arcipelago Toscano. Ha colore grigio metallizzato tendente al blu ed è caratterizzato da striature nerastre che ne segnano obliquamente il corpo.
Ha carni sode e gustose, con una punta di acidità, che si prestano a moltissime preparazioni. Ricordo di averla assaggiata una volta sott’olio: si dice sia il modo migliore per gustarla ed effettivamente rimasi sorpresa dal gusto incrdibile e dalla morbidezza delle sue carni.
Io ne ho acquistata una intera in pescheria, costa davvero poco e si può usare in tanti modi. Ne ho ricavato dei filetti che ho in parte surgelato e in parte usato per questi burger, ma è ottima anche a tranci, appena scottata sulla piastra. Si consuma anche cruda, ma in questo caso deve assolutamente essere tenuta in abbattitore per un paio di giorni o nel surgelatore di casa per una settimana per scongiurare il rischio del batterio Anisakis (qui trovate tutte le indicazioni in merito).

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BURGER DI PALAMITA

Porzioni: 10-12 mini burger        Tempo di preparazione: 1 h e 30′ + 3 h di lievitazione per i panini       Tempo di cottura: 15′ + 15′ + 15′

Ingredienti

Per i burger

  • 400 g di palamita sfilettata
  • succo di arancia
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • senape in grani (moutard en grains à l’ancienne)
  • sale e pepe

Per la crema di piselli

  • 250 g di piselli surgelati
  • 1 -2 cucchiai di yogurt greco
  • 3 cipollotti
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • sale

Per i panini

  • 125 g di farina 00
  • 125 g di farina manitoba
  • 140 ml di latte
  • 25 g di burro
  • 5 g di lievito di birra fresco
  • 10 g di zucchero
  • 5 g di sale
  • 1 cucchiaino di miele
  • 1 tuorlo
  • 1 cucchiaio di latte
  • semi di lino

Per completare

  • senape in grani (moutard en grains à l’ancienne)
  • songino e radicchio rosso
  • aceto balsamico

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Procedimento

Per i panini

Intiepidite il latte, scioglieteci il lievito con il miele e fate riposare 10 minuti.
Setacciate la farine, fate una fontana e versatevi il latte amalgamando con un cucchiaio di legno. Unite il burro e lo strutto ammorbiditi, poi il sale e lo zucchero e impastate per circa 10 minuti, finchè non sarà liscio ed elastico. Coprite con la pellicola e fate lievitare dentro al forno spento fino al raddoppio (per me un’ora e mezzo).

Trascorso questo tempo prendete l’impasto, posatelo sulla spianatoia e sgonfiatelo premendolo leggermente con le mani. Dovete dargli la forma di un rettangolo ma senza schiacciarlo troppo.
Adesso praticate le “pieghe“: dividetelo idealmente il rettangolo in tre lembi e portate quello di destra verso il centro, poi quello di sinistra a sovrapporsi a quello di destra. Ruotate di 90° e ripetete l’operazione. Se non mi fossi spiegata bene, vi suggerisco questo brevissimo video…è molto più facile a farsi che a dirsi! Fate riposare così l’impasto per mezz’ora, coperto da un panno e con la parte della piega verso il basso.

Per la foggiatura dei panini vi suggerisco quest’altro brevissimo video, che vi aiuterà a dargli la forma rotonda tipica dei buns. Dividete l’impasto in 10 parti (per avere dei panini di circa 35 g) e formate un panino alla volta. Disponeteli su una placca ricoperta di carta forno e fate riposare mezz’ora coperti da un panno.

Per la finitura, sbattete il tuorlo e il latte con una forchetta e spennellate la superficie dei panini subito prima di infornarli, poi cospargeteli di semi di lino (o quelli che avrete scelto). Cuocete a 180° nel forno statico per 18-20 minuti circa.

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Per la crema di piselli

Affettate finemente i cipollotti e fateli soffriggere nell’olio evo per 10 minuti circa, fino a che non diventano trasparenti. Unite i piselli, salate e cuocete coperto per 15 minuti circa, unendo acqua solo se si asciugano troppo. Frullate con il frullatore ad immersione, unendo un po’ di yogurt greco fino a raggiungere la morbidezza desiderata.

Per i burger

Tagliate a dadini la polpa di palamita, poi battete brevemente con il coltello. Mescolate con il succo d’arancia e un cucchiaino di senape, condite con sale e pepe, coprite con pellicola e mettete a marinare in frigo per alcune ore.

Trascorso il tempo di marinatura, il pesce dovrebbe aver assorbito il succo di arancia. Se vi fossero liquidi residui, scolatelo, poi formate dei mini burger (prendete le dimensioni in base ai panini) e cuoceteli due o tre per volta su una padella antiaderente, senza grassi e a fuoco medio. L’ideale sarebbe formare i burger in dei coppapasta di metallo ma io non li avevo di un diametro così piccolo, così ho ovviato con del semplice alluminio. Ne ho tagliato un foglio, l’ho ripiegato su se stesso fino a formare una striscia alta 3-4 cm, e l’ho arrotolata a formare un cilindro. L’ho appoggiata sulla padella già calda e poi l’ho riempita con il pesce, rimuovendola non appena il burger aveva preso forma. Ho fatto cuocere i burger per circa 3-4 minuti per lato. Se vi sembra che si secchino troppo potate coprirli con un coperchio dopo il primo minuto.

Assemblaggio

Aprite i panini a metà e scaldateli brevemente su una padella antiaderente dalla parte del taglio. Spalmate le due metà con poca senape, distribuite la crema di piselli sulla base, poi il burger caldo, qualche goccia di aceto balsamico, l’insalata e infine chiudete con la metà superiore del panino.

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Con questa ricetta partecipo al contest Palamita ad Arte ospitato dal blog Poveri ma belli e buoni

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Fishburger per l’MTC!

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Quando Arianna ha annunciato il tema della sfida di questo mese, c’è stata una standing ovation collettiva. Grida di giubilo, cori da stadio, entusiasmi sfrenati…a chi non piace l’hamburger?!?
Solo io, forse, sono rimasta sbigottita.
In primis perché è una sfida molto laboriosa, che prevedere diverse preparazioni e, considerati i miei tempi di azione, mi sono immaginata di dovermi chiudere un giorno intero in cucina. Poi perché, avendo molti componenti, mi ha fatto sentire come un topolino impazzito, io che se immagino di combinare più di tre sapori differenti mi sento perduta. E, infine, perché l’hamburger non è nelle mie corde.
Lo stesso aspetto che entusiasma gli altri, a me spaventa. Questa cosa enorme, altissima, che non sai come affrontare e ti guarda minacciosa dal piatto mi metto un po’ di ansia. E’ troppo. I miei morsi non sono quelli voraci e di gusto della Bertuzzi – ahimè. Diciamo che ricordo piuttosto lo sgranocchiare di uno scoiattolo…di poca soddisfazione, lo so. E di fronte all’hamburger ingaggio una lotta visiva, lo studio, ci prendo le misure e poi faccio quello che rischia di farmi radiare dall’albo dell’MTC: lo viviseziono.
Sì, lo confesso: niente morsi famelici che fanno strabordare il contenuto da tutte le parti e ti costringono a leccarti le dita e tutto il palmo della mano facendoti sentire un po’ uomo delle caverne. Io lo mangio con coltello e forchetta, componendo ogni boccone come più mi aggrada. Non fa simpatia, lo so, ma che ci volete fare? Ognuno ha le proprie perversioni.

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Detto questo, non sia mai che salti una sfida! E così mi sono ingegnata.

In questi giorni ho visto burger ricchi, strabordanti, riempiti all’inverosimile, e li ho trovati bellissimi.
Questa è l’essenza dell’hamburger: deve essere esagerato, extralarge, goloso. Io sono riuscita a rendere anemico anche un piatto ricco per definizione. E mi dispiace, lo giuro. Ma quello che cucino lo penso io, io lo mangio, è a mia misura…e quindi non sempre è buono anche per gli altri.
Avrei voluto fare anche io un burger in puro stile foodporn…ma non ce l’ho fatta. E di fronte a orde di mariti e compagni felici per il tema di questa sfida, io sono stata forse l’unica che è riuscita a scontentare anche la sua dolce metà, scegliendo un burger di pesce, e pure light. Escusez-moi.

Ma, come sempre, ci sono anche molte cose positive in questa sfida. Prima tra tutte: i buns! Oh, i buns!! Sono deliziosi!! Soffici, vagamente dolci, avvolgenti, conturbanti…una grande scoperta!

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Poi il fatto che sia stata l’occasione per mangiare un po’ di pesce, che nella mia cucina non abbonda. Soprattutto, provare un pesce per me nuovo. Volevo qualcosa di diverso dal solito tonno o pesce spada, pesci gustosi ma anche molto grandi che, si sa, non andrebbero consumati spesso. E allora mi sono fatta ispirare dal banco del pescivendolo e dalla stagionalità (se non sbaglio, mi pare di aver capito che questo è un buon periodo per la gallinella di mare) e ho fatto la mia scelta.

La gallinella (o cappone di mare) mi ha lasciato molto soddisfatta per il sapore delicato e per la morbidezza ma ho tribolato un po’ per togliere le lische, anche se sono partita da dei semplici filetti. Ho scoperto dopo, infatti, che è un pesce con molte spine e proprio per questo viene spesso usato in brodi e zuppe…ma ormai era fatta! In ogni caso potete sostituirlo con altro pesce dalla carni bianche che sia più facile da pulire, giusto per non complicarvi ulteriormente la vita.

E, infine, il ritorno dell’avocado al quale, dopo poco entusiastici inizi, ho deciso di offrire una seconda chance…e questa volta mi ha convinta molto di più.

In definitiva, un hamburger insolito, poco godurioso ma non completamente da buttare…io me lo sono mangiato di gusto!

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FISHBURGER DI GALLINELLA DI MARE CON SALSA ALLA RUCOLA E ZUCCHINE AL BALSAMICO

Porzioni: 4       Tempo di preparazione: 3 h (buns) + 1 h       Tempo di cottura: 20 minuti (buns) + 30 minuti

Ingredienti

Per i buns:

  • 125 g di farina 00
  • 125 g di farina manitoba
  • 130 ml di latte
  • 20 g di burro
  • 5 g di strutto (per me burro)
  • 5 g di lievito di birra fresco
  • 10 g di zucchero
  • 5 g di sale
  • 1 cucchiaino di miele

per rifinire i buns:

  • 1 uovo
  • 1 cucchiaio di latte
  • semi di sesamo

Per i burger di pesce:

  • 320 g di polpa di gallinella di mare al netto degli scarti
  • 1/2 avocado
  • 40 gr di pistacchi non tostati e non salati
  • 2 lime (il succo)
  • sale e pepe
  • circa 2 cucchiai di pangrattato fine

Per la salsa:

  • 200 gr di yogurt bianco magro
  • 60 gr di rucola
  • 40 gr di pinoli
  • circa 20 fili di erba cipollina

Per le zucchine:

  • 4 zucchine piccole
  • aceto balsamico

Per il contorno:

  • 400 gr di pomodori ciliegini
  • 4 cipollotti freschi
  • 4 rametti di timo
  • olio extravergine di oliva
  • sale

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Procedimento

Per i buns

Intiepidite il latte, scioglieteci il lievito con il miele e fate riposare 10 minuti.
Setacciate la farine, fate una fontana e versatevi il latte amalgamando con un cucchiaio di legno. Unite il burro e lo strutto ammorbiditi, poi il sale e lo zucchero e impastate per circa 10 minuti, finchè non sarà liscio ed elastico. Coprite con la pellicola e fate lievitare dentro al forno spento fino al raddoppio (per me un’ora e mezzo).

Trascorso questo tempo prendete l’impasto, posatelo sulla spianatoia e sgonfiatelo premendolo leggermente con le mani. Dovete dargli la forma di un rettangolo ma senza schiacciarlo troppo.
Adesso praticate le “pieghe“: dividetelo idealmente il rettangolo in tre lembi e portate quello di destra verso il centro, poi quello di sinistra a sovrapporsi a quello di destra. Ruotate di 90° e ripetete l’operazione. Se non mi fossi spiegata bene, vi suggerisco questo brevissimo video…è molto più facile a farsi che a dirsi! Fate riposare così l’impasto per mezz’ora, coperto da un panno e con la parte della piega verso il basso.

Per la foggiatura dei panini vi suggerisco quest’altro brevissimo video, che vi aiuterà a dargli la forma rotonda tipica dei buns. Dividete l’impasto in 4 parti (per avere dei panini di circa 80-90 g) e formatelo uno per uno, basteranno pochi secondi. Disponeteli su una placca ricoperta di carta forno e fate riposare mezz’ora coperti da un panno.

Per la finitura, sbattete l’uovo e il latte con una forchetta e spennellate la superficie dei buns subito prima di infornarli, poi cospargeteli di semi di sesamo (o quelli che avrete scelto). Cuocete a 180° nel forno statico per 18-20 minuti circa.

Per i burger di pesce

Togliete la pelle e le lische dai filetti di gallinella e tagliate la polpa a dadini molto piccoli, irroratela con il succo di lime e tenete in frigo un’oretta.
Tritate i pistacchi grossolanamente con il coltello.
Sbucciate l’avocado e ricavatene piccoli dadini.
Unite i pistacchi e l’avocado alla polpa di gallinella, aggiungete sale e poco pepe nero e tanto pangrattato quanto serve a formare i burger. Io mi sono aiutata con un coppapasta che ho disposto direttamente sulla padella antiaderente calda e poi riempito con il composto, ma potete fare anche a mano, pressando quanto basta per farlo stare insieme. Il mio era alto un paio di centimetri.
Cuocetelo per 5-6 minuti su un lato, poi rimuovete il coppapasta, giratelo delicatamente aiutandovi con una paletta di legno o di silicone e cuocete per altri 5 minuti dall’altro lato.

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Per la salsa

Frullate insieme lo yogurt, la rucola, i pinoli e l’erba cipollina. Assaggiate e aggiungete sale solo se serve. Tenete in frigo fino all’uso.

Per le zucchine

Affettate le zucchine con una mandolina piuttosto sottili e grigliatele per pochi minuti su una piastra o un pentolino antiaderente. Bagnatele con qualche goccia di aceto balsamico.

Per il contorno

Affettate finemente i cipollotti. Tagliate in 4 parti i pomodori ciliegini e mescolateli ai cipollotti, condendo con foglioline di timo e un filo d’olio evo.

Assemblaggio

Scaldate la piastra (o il padellino). Aprite il panino e tostate le due metà sulla piastra, dal lato interno, per meno di un minuto. Spalmate la salsa sulla base del panino, sovrapponete il burger, poi le zucchine e spalmate nuovamente con la salsa. Coprite con la calotta del panino e guarnite con bandierine o stecchini colorati.

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Con questa ricetta partecipo all’MTC n. 49

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