Torta al miele, limone e pistacchi per La custode del miele e delle api, di Cristina Caboni

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Che io ami il miele non è un segreto. In queste pagine ci sono tantissime ricette, sia dolci che salate, che lo annoverano tra gli ingredienti. Lo apprezzo prima di tutto come sostituto dello zucchero e mi piace il fatto di poter scegliere tra tanti tipi diversi, ognuno con il proprio inconfondibile aroma e una consistenza caratteristica. Per questo, quando mi è stato proposto di leggere in anteprima il libro di Cristina Caboni, “La custode del miele e delle api”, ho accettato con entusiasmo.

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Il romanzo, uscito il 17 settembre in tutta Italia, racconta la storia di Angelica, una giovane apicoltrice cresciuta in Sardegna, dove ha appreso l’arte apistica dalla forte e dolce Iaia. Nella prima adolescenza ha dovuto abbandonare l’isola per seguire la madre a Roma e dopo gli studi ha scelto di condurre una vita girovaga, spostandosi in camper per tutta Europa per fornire consulenze in tema di api ed alveari. Ma qualcosa giace irrisolto dentro di lei e all’improvviso il passato riemergerà con tutta la sua forza, riportandola in Sardegna alla scoperta di ciò che avrebbe potuto essere, se solo…

Il resto non ve svelo, ovviamente! Il libro è scorrevole, la lettura piacevole e riposante, l’ideale mentre si riprendono i ritmi lavorativi dopo la pausa estiva. Le emozioni e i sentimenti di Angelica sono i veri protagonisti del libro, stati d’animo comuni a gran parte dell’universo femminile, destinatario privilegiato di questo romanzo.
I ricordi della Sardegna – terra quasi mitologica nell’universo della protagonista – sono sempre molto intensi ed evocativi, così come i flash-back con episodi della formazione apistica ricevuta da Angelica. Sono brani nei quali emerge il fascino di un’attività che assomiglia più ad un’arte che ad un semplice mestiere. Il mondo delle api, incredibilmente perfetto e raffinato, è un incanto che conquista il lettore, e chi ha un rapporto privilegiato con esso sembra essere un eletto, parte di un segreto incomprensibile ai più.

Nell’intestazione di ogni capitolo viene descritto brevemente un tipo di miele con le caratteristiche organolettiche che lo contraddistinguono. In pratica, una miniera di spunti e suggestioni per nuove ricette…ed è sorprendente scoprire quanti tipi ne possano esistere!

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In onore a questo libro e alla sua autrice, che non a caso cura l’azienda apistica di famiglia, vi propongo una di quelle ricette che mi piacciono tanto. Una torta semplice e leggera, non troppo dolce ma molto aromatica, grazie al miele e al limone. Da mangiare inzuppata nel latte, per iniziare bene la giornata, portandosi dietro un po’ della magia delle api.

TORTA AL MIELE, LIMONE E PISTACCHI

Porzioni: 6       Tempo di preparazione: 20 minuti       Tempo di cottura: 20-25 minuti

Ingredienti

  • 150 g farina 00
  • 50 g fecola di patate
  • 40 g burro
  • 150 ml latte
  • 2 albumi
  • 70 g miele di sulla*
  • succo e scorza di 1 limone
  • mezza bustina di lievito in polvere
  • 3 cucchiai di granella di pistacchi

*queste le parole dell’autrice sul miele di sulla (Hedysarum coronarium): “Profuma di fiori e di erba appena tagliata. É il miele dell’azione e dona coraggio. Dei fiori rossi da cui nasce conserva il carattere, Di colore molto delicato, tendente all’avorio, cristallizza in ambra chiaro”.

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Procedimento

In un pentolino, scaldate a fuoco basso il burro con il latte, 50 g di miele e metà del succo di limone.
Setacciate insieme la farina, la fecola e il lievito, unite la scorza di limone e poi il composto di miele e burro, amalgamando con una forchetta.
Montate le chiare a neve e unitele al resto a cucchiaiate, mescolando lentamente e delicatamente.
Distribuite il composto in una teglia rivestita di carta forno (18×18 cm), cospargete la superficie di granella di pistacchi e cuocete a 180°C per 20-25 minuti. Fate la prova stecchino per verificare la cottura.
Mescolate il miele e il succo di limone rimasti, scaldandoli leggermente sul fuoco e versateli sulla torta ancora tiepida. Se il liquido vi sembra troppa versatelo a due o tre riprese, facendolo assorbire piano piano dalla torta; se dovesse concentrarsi sul fondo della teglia raccoglietelo con un cucchiaio e versatelo nuovamente sopra dopo qualche minuto.
Fate riposare un paio d’ore prima di servire.torta miele limone e pistacchi-1

Note:

  • Vi consiglio di scegliere un miele piuttosto fluido e che abbia un alto potere dolcificante.
  • La torta è morbida ma non sofficissima: non aspettatevi di mangiare una torta margherita o resterete delusi!

LA CUSTODE DEL MIELE E DELLE APICABONI_COVER

Autore: Cristina Caboni

Editore: Garzanti

Anno: 2015

Pagine: 360

Prezzo: 16,40 €

Banana bread di farro e avena con malto d’orzo

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Oggi ho letto un articolo che ho trovato molto interessante. L’autore è “il solito” Bressanini (ho parlato dei suoi libri qui e qui), che apprezzo molto, e che ancora una volta ci mette in guardia dalle strategie di comunicazione e dai meccanismi di funzionamento del nostro cervello.

L’articolo, in sostanza, dice che la nostra opinione su un piatto o un alimento è fortemente condizionata da pregiudizi e aspettative e che la valutazione cambia molto se facciamo un assaggio “alla cieca”, ovvero senza avere alcune informazione sulla provenienza e lavorazione di un prodotto, o se invece siamo preventivamente preparati su quello che andremo ad assaggiare. E così, anche un’insalata di McDonald travestita da ricetta gourmet conquista l’apprezzamento dell’ignara cavia sottoposta all’esperimento (leggete l’articolo, è tutto documentato).

Al di là delle implicazioni di carattere commerciale (e sociale) che questo comporta, mi sono resa conto di essere spesso vittima delle mie aspettative, che condizionano molto l’esperienza sensoriale nell’assaggio di un piatto: se sono invitata a pranzo da un rinomato gourmand è probabile che tutto ciò che mangio mi sembrerà delizioso; se invece mi trovo costretta a ingollare un panino in un bar del centro, state pur certi che lo troverò insulso e lo mangerò controvoglia.

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Vi confesso, dunque, che avevo grandi aspettative su questo banana bread. Ho brevettato la mia formula personale, cercando di bilanciare aspetto nutrizionale, sapore e consistenza. L’ho preparato in un sereno mattino di sole e al momento di sfornarlo si è sparso per casa un aroma avvolgente e zuccherino, dove l’orzo e l’avena si mescolavano al sentore di banana e lo sforzo per non assaggiarlo prima delle foto è stato sovrumano. Ovvio che quando l’ho assaggiato l’ho trovato delizioso!
A pensarci alla luce dell’articolo di Bressanini, però, la domanda mi sorge spontanea: lo sarà stato davvero? O la percezione del gusto era influenzata dalla mia idea preconcetta di aver sfornato un buon prodotto e dalla mia buona disposizione d’animo? Non lo saprò mai.
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Potrei effettivamente prepararlo nuovamente e procedere ad un nuovo assaggio cercando di mantenere la mia mente sgombra da aspettative. Ma è difficile e, forse – in fin dei conti – nemmeno auspicabile. Perché se uno fa il critico gastronomico deve cercare di essere il più obiettivo possibile e astrarsi da aspetti emozionali. Ma se uno fa il mangiatore per passione, allora tutto ciò che ruota intorno al cibo acquista un valore aggiunto, tutto concorre a creare “l’esperienza” e un banana bread pensato, preparato con cura, annusato con occhi socchiusi e osservato al microscopio prima di addentarlo (praticamente una creatura vivente!), non sarà mai uguale ad un banana bread magari fatto con la stessa identica ricetta ma in un forno diverso, da una persona che non conosco, senza amore e senza passione. Qualcuno penserà che sono matta, ma secondo me chi ama davvero il cibo, se ci pensa un attimo non potrà che darmi ragione. Non credete?
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In definitiva, questo banana bread mi è piaciuto moltissimo (ma adesso non crederete più!!!), l’ho trovato umido al punto giusto, dolce e aromatico, pur senza avere una eccessiva quantità di zuccheri nè di grassi. L’unico modo che avete per verificare le mie affermazioni è…provarlo voi stessi!
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BANANA BREAD DI FARRO E AVENA CON MALTO D’ORZO

Dose: 8 persone       Tempo di preparazione: 20 minuti       Tempo di cottura: 50 minuti

  • 200 gr di farina di farro
  • 60 gr di fiocchi d’avena
  • 2 uova
  • 3 banane ben mature di medie dimensioni
  • 80 gr di malto d’orzo
  • 50 gr di zucchero di canna integrale (muscobado o panela)
  • 70 gr di burro
  • circa 100 ml di latte
  • 40 gr di uvetta
  • 2 cucchiaini di cannella in polvere
  • 2 cucchiaini abbondanti di lievito in polvere

Per lo streusel (una sorta di composto bricioloso da distribuire sulla superficie):

  • 25 gr di fiocchi d’avena
  • 15 gr di burro
  • 20 gr di zucchero di canna
  • 1 cucchiaio di farina di riso

Preparate lo streusel: mescolate i fiocchi d’avena, la farina e lo zucchero con il burro a pezzettini, strofinando gli ingredienti tra le dita. Tenete da parte. Mettete l’uvetta a bagno nel latte. Frullate la polpa delle banane e mescolatela con le uova leggermente sbattute, il malto, lo zucchero e il burro fuso fatto raffreddare. In una ciotola unite la farina, il lievito, i fiocchi d’avena, la cannella e le uvette scolate dal latte (che terrete da parte); mescolate bene, poi unite agli ingredienti liquidi aggiungendo anche il latte e mescolando rapidamente con un cucchiaio, giusto il tempo di far amalgamare il tutto. Versate in uno stampo da plumcake rivestito di carta forno, distribuite sulla superficie lo streusel e infornate a 180° per 45-50 minuti. Fate intiepidire prima di sformare. Note: – per una versione priva di latticini potete sostituire il burro con una quantità di olio di oliva delicato (o di semi) pari all’80% del burro e il latte con del latte di riso o di avena. banan bread-2

SPELT AND OAT BANANA BREAD WITH BARLEY  MALT

Serves: 8       Preparation time: 20 minutes       Cooking time: 50 minutes

  • 200 gr spelt flour
  • 60 gr rolled oats
  • 2 eggs
  • 3 medium bananas, ripe
  • 80 gr barley malt
  • 50 gr dark brown sugar
  • 70 gr butter, melted
  • about 1oo ml milk
  • 40 gr raisins
  • 2 full teaspoon baking powder
  • 1 teaspoon cinnamon

For the streusel:

  • 25 gr rolled oats
  • 15 gr butter
  • 20 gr dark brown sugar
  • 1 tablespoon rice flour

Start with the streusel. Mix with your fingers all the ingredients and set aside. Soak the raisins in the milk. Blend the bananas with the electic blender and mix with the eggs slightly beaten, malt, sugar and butter. In a second bowl mix the flour, oats, baking powder, cinnamon and the raisins drained (keep the milk aside). Add the dry ingredients to the banana mixture, add the milk and mix quickly with a spoon to combine the ingredients. Pour in a plumcake mould linen with parchment paper, sprinkle the surface with the streusel and bake at 180° C/355° F for 45-50 minutes. Let cool a bit before unmould. banan bread-5

Fagottini di ricotta con composta di fichi

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Una delle prime ricette postate, l’ho rifatta di recente e…non mi ricordavo che fossero così buoni!! Grande successo di pubblico, anche tra mamma e babbo che se li sono contesi fino all’ultima briciola e ne hanno ordinata una fornitura per l’autunno…queste sì che son soddisfazioni!
Anche in questo caso, ne ho approfittato per corredare di foto un post che ne era carente…magari piano piano riesco ad aggiornare tutto..
Ecco a voi i fagottini, sofficissimi e dolci…l’ideale per una coccola di prima mattina e per impostare bene la giornata di scuola o di lavoro! 🙂

Fagottini di ricotta e composta di fichi

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Lo scorso fine settimana sono stata a trovare i miei genitori, che come al solito hanno rimpinguato la mia dispensa fornendomi viveri di ogni tipo. Peccato che tendano ad esagerare un tantinello con le quantità. Forse credono che, pur continuando a dichiarare di vivere da sola, in realtà abbia una famiglia segreta con tre o quattro figli illegittimi…
Che poi conoscono bene la mia naturale avversione verso qualsiasi spreco, per cui avere la dispensa piena di leccornie che non sarò mai in grado di consumare da sola mi crea ansie e nevrosi degne dei migliori saggi psicanalitici.
Dunque, essendomi ritrovata con una quantità abbondante di ricotta, che notoriamente non ha una lunga durata, ho deciso di cercare tra i miei libri di cucina una ricettina veloce per poterla impiegare.
Sono nati così i fagottini di ricotta, caratterizzati da una pasta così soffice che vi sorprenderà al primo morso…

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