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Niente, via, qualcosa al Natale bisogna concedere. Dopo gli entusiasmi infantili e il piacere della prima giovinezza, vi confesso che negli ultimi anni l’ho quasi completamente ignorato, facendo una piccola concessione alla tradizionale atmosfera per qualche ora…all’incirca dalla mattina della vigilia alla sonnolenza post prandiale del 25. Dopo di che, nulla più. Anzi, ero quasi infastidita dall’immane apparato di luci, alberi, decorazioni (spesso kitschissime) e babbi natale appesi ai balconi a mo’ di rapinatori (orrore!!) che ogni città mette in campo per l’occasione. Le frenesie collettive, gli auguri lanciati a manciate, il volemose bene, gli entusiasmi per gli addobbi casalinghi. Trovavo tutto così finto, retorico, obbligatorio. Deprimente.
Quest’anno, invece, sento un leggero sommovimento interiore (non dovuto a cattiva digestione) che mi fa sospettare una rinnovata, piccola sensibilità all’atmosfera natalizia.
Poco, eh, per carità. Non esageriamo.
Ma in realtà mi sorprendo spesso a macchinare pensierini per le amiche e regali per le persone care, aspetto che invece ho sempre deplorato perché lo vivevo come un’imposizione della nostra società iper-consumistica, per cui ci si ritrova a cercare regali in maniera forzosa, per persone che non ci sono affatto vicine o nel momento in cui non abbiamo grandi idee. Regali che sono spesso destinati ad accrescere le montagne di oggetti inutili che ingombrano le nostre case prendendo polvere e togliendoci ossigeno. Regali senza senso.
Ma quest’anno mi sembra diverso. Sarà che la maggior parte dei regali che ho in mente sono home made o hanno a che fare con la cucina…e quindi forse il mio entusiasmo non è tanto legato al Natale quanto alla cucina! Però, di fatto, sto qui a pensare a cosa sperimentare, come produrre e impacchettare piccoli doni fatti con le mie mani, e questo mi riconcilia parzialmente con questa festa sfrenata che sembra far impazzire tutti quanti. Non so voi, ma un piccolo dono fatto da una persona cara, pensato apposta per me, mi dà più gioia e calore di tanti regali preziosi comprati nei negozi più esclusivi. E’ qualcosa che mi scalda il cuore, mi rende grata e mi avvicina davvero alla persona che l’ha realizzato. E allora, ecco un piccola idea, che spero riscaldi anche il vostro, di cuore.
LIQUORE AL CAFFÈ
- 500 ml di caffè
- 350 gr di zucchero
- 200 ml di alcool a 90°
- poco meno di una bustina di vanillina
- mezza stecca di vaniglia
Mettete lo zucchero in barattolo a chiusura ermetica, versatevi sopra il caffè bollente e mescolate finché lo zucchero non si è sciolto. Unite la vanillina e la stecca di vaniglia e fate raffreddare. Versate infine l’alcool, chiudete il barattolo e fatelo riposare per 4 o 5 giorni. Poi filtratelo, imbottigliatelo e aspettate un paio di mesi prima di consumarlo.
E se l’idea vi piace, vi suggerisco anche il liquore cremoso al cioccolato.
Con questa ricetta partecipo al contest di blog Idee in tavola