Acquasale cilentana

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Un baracchino con assi verniciate di bianco su una spiaggia di sabbia finissima, davanti ad un mare azzurro che più azzurro non si può. Una leggera brezza, il sole a picco ma non bollente, la spiaggia con pochi bagnanti qua e là. Un divano sulla battigia e una compagnia allegra ed assortita.
Siamo ad Acciaroli, località marittima nel cuore del Cilento, una delle tappe del blog tour organizzato dall’AIFB al quale ho partecipato di recente e che presto vi racconterò nel dettaglio.

Sono quasi le due quando Antonella ci chiama per il pranzo, e io accorro affamata e curiosa verso il tavolo sotto la tettoia. Ci ha preparato l’acquasale cilentana, ed è amore al primo sguardo.Acquasale cilentana

Piatti colorati, freschi ed invitanti ci attendono insieme ad una bottiglia di buon bianco gelato, che ben presto sarà solo fresco. Mi siedo, mi riempio gli occhi di tanta ricchezza di colori e già pregusto il sapore. Ma lo scopro diverso da qualsiasi cosa abbia mai mangiato.

Un biscotto di pane croccante, di cui riesco a sentire tutto l’intenso sapore del grano, come non mi accadeva da tempo. Pane giallo di grano duro, che un ottimo olio fruttato rende dorato e rilucente. Il condimento è ricco e saporito: una succosa e candida bufala, due fette di prosciutto crudo e pomodori in quantità. Eppure il mio palato rimane stregato proprio da quel pane rustico e povero ma al tempo stesso intenso, e lo mangio fino all’ultimo boccone, come a volerne scoprire il segreto nascosto.

Acquasale cilentana

L’acquasale cilentana è un piatto povero che usavano consumare i pescatori sulle loro imbarcazioni, le “gianciole”, fino a qualche decennio fa. Spruzzavano il biscotto di grano con acqua di mare e lo condivano con olio e pomodori maturi: con pochissimi ingredienti riuscivano a gustare un pasto saporitissimo.
Nel tempo l’acquasale si è arricchita e oggi viene consumata proprio come un piatto unico da condire a piacimento con gli ingredienti più vari; in questo caso, però, si parla di caponatina piuttosto che di acquasale.

Il biscotto di grano, che in Cilento chiamano “viscuotto”, è un pane di grano duro e grano integrale che viene formato in filoni da 30-35 cm, cotto una prima volta, poi fatto raffreddare, spezzato in fette spesse e cotto di nuovo per molte ore a temperatura bassissima.
Anticamente veniva rimesso nel forno ormai spento e si biscottava con il semplice calore residuo dei laterizi. In questa maniera il pane si conservava per lunghissimo tempo, sollevando le donne dalla necessità di fare il pane ogni pochi giorni; inoltre poteva facilmente essere trasportato nei lunghi viaggi in mare dei pescatori o degli equipaggi che si imbarcavano per commercio.

Biscotto di grano

Sarà per la sua semplicità, per il suo carattere genuino e arcaico che l’acquasale mi è piaciuta così tanto. O forse per averla consumata in riva a quel mare che l’ha inizialmente ispirata all’ingegno dei pescatori. Sta di fatto che me ne sono innamorata e non appena tornata a casa ho voluto provarla nella mia cucina.

Ringrazio Antonella del Lido Le Serre di mare di Acciaroli per averci preparato questa bontà e la Dieta del Cilento per averci accompagnato lungo tutto questo bellissimo blogtour nel Cilento!

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A casa, ho fatto prima una versione basic solo per me: soltanto olio, sale, origano e il succo dei pomodori tagliati e fatti riposare.
Poi, dovendo imbandire la tavola per cena, l’ho arricchita con feta, pomodori a pezzetti e olive taggiasche (avrei voluto delle semplici e più mediterranee olive nere, ma ne ero sprovvista).
Ne abbiamo spolverata una quantità incredibile, ma non è un problema, perché è un piatto salutare e che non appesantisce. Proprio come prescrive quella Dieta Mediterranea che ha la sua patria nel Cilento: carboidrati, grassi buoni (niente di meglio dell’olio extravergine d’oliva, da questo punto di vista) e verdure fresche di stagione. Costo zero e tanta salute!

Acquasale cilentana o caponata

ACQUASALE CILENTANA

Porzioni: 2       Tempo di preparazione: 10 minuti       Tempo di cottura: nessuno

Ingredienti

  • 180 gr di biscotto di grano
  • 300 gr di pomodori piccadilly
  • 100 gr di feta
  • 3 cucchiai di olive nere o olive taggiasche
  • olio extravergine di oliva
  • origano
  • sale

Acquasale cilentana o caponata

Procedimento

Tagliate i pomodori a pezzetti e salate.
Spezzettate grossolanamente il biscotto di grano con le mani e bagnatelo con acqua per pochissimi secondi. Io l’ho immerso in una bacinella e tirato fuori immediatamente, senza nemmeno avere il tempo di lasciarlo con le mani. In alternativa potete “spruzzarlo” con un po’ di acqua dentro ad una ciotola. L’importante è non farlo ammollare, deve rimanere croccante.
Irroratelo di olio evo, poi unite i pomodori, la feta sbriciolata e le olive.
Cospargete con origano (per me, secco), aggiungete sale se occorre, mescolate e servite.

Acquasale cilentana o caponata

Fili d’oro rosso: cous cous di pollo allo zafferano

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Non so perché fino ad ora non abbia preso in considerazione lo zafferano. A volte mi succede, di ignorare totalmente un ingrediente, fino a quando improvvisamente si attiva una sinapsi e mi si apre un mondo.
E così ho scoperto che adoro lo zafferano.
Ha un gusto saporito e particolarissimo, che non ti spieghi come possa essere prodotto da quella robina lì piccola piccola, stimmi infinitesimali, impalpabili come polvere di stelle purpuree.
E poi c’è la magia del colore che si compie davanti ai tuoi occhi quando lo spargi delicatamente sulla pentola che sta cuocendo sul fuoco: dal rosso carminio si trasforma immediatamente in ocra per poi stabilizzarsi in un potente giallo oro, mentre di sorpresa sprigiona il suo profumo sublime…che meraviglia!

Lo zafferano, o crocus sativus, è una pianta di origine orientale (probabilmente dell’Asia Minore) che produce bei fiori viola, i cui pistilli dal caratteristico colore rosso porpora erano utilizzati sin dall’antichità per tinture, cosmesi e medicamenti, oltre che in cucina: già nel  XV secolo a.C. è citata in un papiro egiziano e diversi poeti latini ne decantano le virtù. Il nome, di origine araba poi traslato in latino, significa “giallo”.

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La coltivazione è stata introdotta in Italia dalla Spagna intorno al 1300, da un frate domenicano appassionato di agricoltura, e oggi le coltivazioni più estese si trovano in Abruzzo, Sardegna e nelle Marche.
Tra i molteplici usi che le vengono attributi, pare che serva anche per colorare i fili dei tappeti persiani più pregiati nonché l’abito del Dalai Lama!
Lo zafferano, inoltre, avrebbe proprietà antiossidanti e di contrasto ai radicali liberi, nonché disintossicanti, depurative e antinfiammatorie. A dire la verità mi paiono un po’ troppe…ma se anche non fosse così, è talmente buono, ha un colore così vivo e brillante che il buonumore è garantito!

COUS COUS DI POLLO E ZUCCHINE ALLO ZAFFERANO

Porzioni: 6       Tempo di preparazione: 15 minuti       Tempo di cottura: 30 minuti

Ingredienti

  • 400 g di cous cous precotto
  • 500 g di petto di pollo
  • 10 zucchine di medie dimensioni (circa 800 gr)
  • 2 bustine di zafferano (0,2 gr)
  • mezza cipolla rossa
  • 2 spicchi d’aglio
  • sale e olio evo

Procedimento

Affettate finemente la cipolla e fatela scaldare in una padella antiaderente con un po’ d’olio. Dopo qualche minuto aggiungete le zucchine tagliate a dadini, salate e fate cuocere coperto per 10-15 minuti, togliendo il coperchio soltanto verso la fine per far evaporare l’acqua in eccesso.
Nel frattempo, tagliate il petto di pollo a bocconcini.
Quando le zucchine saranno cotte (meglio lasciarle leggermente dure) spostatele su un piatto e, nella stessa pentola che avete usato, fate scaldare due cucchiai di olio con gli spicchi d’aglio, poi rimuoveteli e mettetevi il pollo. Fate cuocere 5 minuti a fuoco vivace, versate lo zafferano disciolto in due cucchiai di acqua e mescolate affinché si distribuisca bene sulla carne.
Proseguite la cottura per altri 5-10 minuti (dipende dalle dimensioni dei vostri bocconcini) e verso la fine unite le zucchine.
Mettete sul fuoco 450 ml di acqua in una pentola capiente; quando bolle salatela, poi spegnete il fuoco e versatevi il cous cous e 3 cucchiai di olio. Sgranate i chicchi con la forchetta per non farli attaccare e aggiungete olio se serve. Lasciate coperto per 5 minuti, fate intiepidire e poi unite al condimento di pollo e zucchine.

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CHICKEN AND ZUCCHINI COUSCOUS WITH SAFFRON

  • 400 gr couscous
  • 500 gr chicken breasts
  • 10 medium zucchini (about 800 gr)
  • 2 bags of saffron (0,2 gr)
  • half red onion
  • 2 cloves of garlic
  • salt and extra virgin olive oil

Slice thinly the onion; put it in a nonstick pan with some olive oil over medium fire. After a few minutes, add them the diced zucchini, put salt in it and cover with a lid. Let them cook for 10-15 minutes, removing the lid towards the end to dry it out. Dice the chicken in small pieces. Remove the zucchini from the pan, put the garlic with some oil in it and make it warm again. Add the chicken and cook for 5 minutes over medium fire, then add the saffron and stir for some minutes to make it blend. Cook for 10 more minutes, then add the zucchini and mix.
Fill a pot with 450 ml of water and set it over medium fire. When it boil, add one or two teaspoons of salt, turn off the fire and pour the cous cous in it, together with 3 tablespoons of olive oil. Stir it with a fork to prevent grains sticking together, then cover with a lid and make it rest for a few minutes. When it’s lukewarm, mix it with the chicken and zucchini and serve.

Con questa ricetta partecipo al contest “Colori d’estate” si Silvia ai fornelli

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e al contest “Spuntini e piatti veloci”  de La mia cucina improvvisata

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