Cake pericoloso all’Earl Gray e sciroppo d’acero

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Mi ero segnata questa ricetta quasi un anno fa, dal bel blog di Barbara.
Ogni  volta che passo di lì rimango esterrefatta dalla bellezza delle foto, che rendono onore alle sue ricette, sempre accattivanti e mai troppo forzatamente originali. Una meravigliosa normalità, insomma.
La ripropongo con piccole modifiche ai vari ingredienti: le più sostanziali sono la riduzione dello zucchero e la sostituzione della farina con una parte di fecola.

(Non mi sgridate se la chiamo cake invece di torta. Non sarà corretto, sarà un inutile anglicismo ma per me è troppo più evocativo. E in questo blog anche le nuvole trovano il loro posto… )

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Vi avverto che questa torta è fetente. Sembra tranquilla, innocua. E invece no.
Barbara l’aveva consigliata spassionatamente, dalle sue parole si capiva che le era davvero piaciuta, ma non credevo che potesse diventare pericolosa. Anzi, temevo che alla fine il tè scomparisse tra gli altri ingredienti. Invece non solo ne rimane intatto tutto il profumo, ma si sente benissimo anche nel sapore.
È una torta molto soffice e il sentore di tè non solo dà l’aroma ma la rende anche particolarmente fresca, sembra quasi balsamica.

Vi dico solo che metà del primo cake me lo sono mangiato da sola, a merenda. Poi mi sono messa a scrivere, per fuggire quella lusinga irresistibile. E il giorno dopo l’ho portato alle mie colleghe, cercando di indurre in tentazione anche loro. Non c’è voluto molto, e hanno già replicato, ottenendo la ricetta in anteprima.
E voi, saprete resistere?!

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CAKE ALL’EARL GRAY E SCIROPPO D’ACERO

Porzioni: 8       Tempo di preparazione: 30 minuti       Tempo di cottura: 45-50 minuti

Ingredienti

  • 170 g di farina 00
  • 40 g di fecola di patate
  • 100 g di zucchero semolato
  • 60 g di sciroppo d’acero chiaro (vedi note)
  • 2 uova
  • 100 g di burro fuso
  • 130 ml di latte
  • 4 bustine di tè Earl Gray
  • una bustina di lievito non vanigliato
  • zucchero a velo q.b.

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Procedimento

Riscaldate il latte, mettetevi le bustine di tè in infusione per 15 minuti, poi strizzatele bene per far uscire tutto il liquido. Apritele, prelevate le foglie e tenetele da parte.
In una ciotola, setacciate la farina, la fecola e il lievito, poi unite le foglie di tè e mescolate bene.
Con le fruste elettriche, montate le uova con lo zucchero per 7-8 minuti, poi unite metà della miscela di farine mescolando poche volte con una spatola. Unite il burro fuso ormai freddo, il latte dove avete infuso il tè e lo sciroppo d’acero.
Unite infine il resto della farina, mescolate e versate in uno stampo da plumcake della capacità di 800 ml (più piccolo di quelli tradizionali) rivestito di carta forno. Cuocete a 170° per 50 minuti circa (fate la prova stuzzicadenti perché può variare in base alla dimensione dello stampo). Fate raffreddare e cospargete con zucchero a velo prima di servire.

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Note:

  • io ho utilizzato due stampi piccoli della capacità di 400 ml l’uno. Se avete uno stampo da plumcake tradizionale, vi consiglio di aumentare la dose a 3 uova, aggiustando proporzionalmente gli altri ingredienti e allungare un po’ i tempi di cottura. La torta finisce presto, non vi preoccupate!
  • se non trovare lo sciroppo d’acero potete sostituirlo con pari quantità di miele, anche se forse conferirà al dolce un sapore leggermente più marcato.

 

Mini plumcake con composta di fiori di sambuco

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Ok, questa estate non è proprio estate. Ma a me piace, e so che non sono la sola.
Perché si respira, perché si dorme…e perché si può accendere il forno!

Aspettavo da un po’ l’occasione per mettere alla prova la composta di mele e fiori di sambuco che vi ho raccontato ad aprile e finalmente il momento è arrivato.
Il vasetto era aperto già da un po’ ma non avevo ancora trovato l’impiego ottimale. Troppo aromatica, troppo particolare per una semplice fetta di pane. Buona mescolata con lo yogurt, ma insomma. Sicuramente troppo forte per farne una crostata. Ergo, l’ho messa in questi plumcake, ed è decisamente quello che volevo.
In alcuni ne ho messa una cucchiaiata al centro, per avere un cuore cremoso, mentre negli altri l’ho mescolata al resto dell’impasto, per avere un aroma più diffuso e persistente. Tuttora non so quale mi sia piaciuto di più.
Come vedrete l’impasto non è molto dolce, perché la composta aggiunge una buona dose zuccherina, quindi è un dolce adatto a tutti, ottimo per merenda o colazione, magari anche da portare in spiaggia.

Adesso che ho trovato la forma perfetta, c’è solo un problema: ho finito la composta!

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MINI PLUMCAKE CON COMPOSTA DI FIORI DI SAMBUCO

Ingredienti per 6 mini plumcake:

  • 90 gr di farina 00
  • 40 gr di fecola di patate
  • 1 uovo
  • 50 gr di zucchero
  • 40 ml di olio di semi di mais
  • 50 ml di latte
  • 1 cucchiaio di yogurt bianco magro
  • 1 cucchiaino abbondante di lievito in polvere
  • confettura di mele e fiori di sambuco (o quella che volete voi)

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Sbattete l’uovo con lo zucchero, unite l’olio e la farina setacciata con la fecola e il lievito. Infine aggiungete il latte e lo yogurt. Il composto deve essere molto morbido, come una crema lenta.
Se volete fare i mini plumcake all’aroma di fiori di sambuco unite all’impasto tre cucchiai di confettura e mescolate il tutto prima di riempire gli stampini.
Altrimenti riempite gli stampini per metà, mettete in ciascuno un cucchiaino di confettura e ricoprite con un velo di impasto, restando ben al di sotto del bordo dei pirottini. In cottura la confettura tenderà a scendere un po’ e il plumcake lieviterà, così il cuore resterà più o meno centrale. Un trucco per non far affondare la confettura è metterla fredda di frigorifero.
Cuocete a 180° per 25 minuti circa facendo la prova stecchino per controllare la cottura.

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MINI PLUMCAKE AL CACAO AMARO

PLUMCAKE ALLA RICOTTA SENZA BURRO NE’ OLIO

 

Semi di papavero bianchi e plumcake monoporzione al cacao amaro e arancia

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E va bene.
Forse, come estetica, questi plumcake non avrebbero dignità di pubblicazione.
Storpi, sghembi, deformi: riconosco che sono dei mostriciattoli.
E sì che me li ero immaginati eleganti, regolari come quelli delle pubblicità, perfettamente contenuti nel loro pirottino a motivi color cioccolato…e invece sono venuti così.
Le foto, poi, non aiutano molto, fatte in un giorno grigio e con poca ispirazione, vista la bruttezza del soggetto.
Che ci volete fare, mica tutte le ciambelle riescono col buco.
Il fatto è che questi plumcake a me sono piaciuti e quindi li ho voluti pubblicare lo stesso.

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L’ispirazione è nata durante il recente viaggio in Austria da dove ho riportato anche il topfen/quark utilizzato per queste tartellette ai carciofi.
In una bella giornata di sole abbiamo fatto un’escursione nel Wachau, regione a nord-ovest di Vienna, famosa per la produzione vitivinicola e per la coltivazione intensiva di albicocche. Mentre passeggiavamo tranquillamente nel piccolo borgo medievale di Dürnstein, circondato da vigneti e cullato dal placido scorrere del Danubio, i miei occhi sono stati catturati da un piccolo sacchetto di semi di papavero bianchi esposti nella vetrina di un negozietto di prodotti alimentari tipici. Mi sono tuffata all’interno e sono riuscita a capire dalla proprietaria che in questa zona vengono prodotte grandi quantità di semi di papavero (usati, per esempio, nei tipici mohenzelten, che prima o poi farò) e che quelli bianchi hanno un sapore vagamente noccioloso (“nutty”, mi ha detto).
Ovviamente ho acquistato il prezioso sacchettino e l’ho conservato fino ad ora, incerta su quale idea tra le tante dovesse avere la precedenza per sperimentarli. Alla fine ho optato per questi plumcake al cacao (sperando che i semini bianchi risaltassero un po’ di più di quanto facciano in realtà) con l’aggiunta delle arance, visto che apparentemente questi semi sono molto indicati in abbinamento con gli agrumi.

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Il risultato a me è piaciuto molto, ma come al solito si tratta di gusti. Le arance rimangono in secondo piano: contribuiscono per lo più con l’aroma della scorza, mentre il succo non si sente se non nella morbidezza che conferisce all’impasto. Prevale invece il cacao amaro, il che piacerà agli amanti della cioccolata e dei dolci non stucchevoli. Anche i semi si sentono bene ed hanno un sapore molto caratteristico che trovo difficoltà a definire; in parte è noccioloso, ma con un retrogusto un po’ amarognolo che assomiglia più alla noce…Insomma, vanno provati per averne un’idea chiara.

Curiosità: I semi di papavero usati in cucina si ricavano dal Papaver setigerum e dal Papaver nigrum, che non hanno nulla a che vedere con quelli usati in medicina. La differenza tra quelli bianchi e quelli neri, apparentemente, è soltanto nella colorazione perché non cambiano né la composizione chimica né la proprietà nutritive. Secondo me ci sono anche delle differenze nel sapore…chissà se qualcuno di voi li ha provati e sa darmi un parere?
Io, intanto, vi do la ricetta.

Un unico consiglio: non usate pirottini di carta, a meno che non li inseriate all’interno di stampini più solidi, bensì delle formine, per esempio quelle da muffin.

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PLUMCAKE AL CACAO AMARO E ARANCIA CON SEMI DI PAPAVERO BIANCHI

Ingredienti per 12 plumcake:

  • 100 gr di farina 00
  • 50 gr di fecola di patate
  • 40 gr di cacao amaro
  • 1 uovo
  • 70 gr di zucchero
  • 60 ml di olio di semi
  • scorza e succo di 2 arance (circa 150 ml)
  • 3 cucchiaini di lievito
  • 2 cucchiai rasi di semi di papavero

Mescolate insieme l’uovo, l’olio e il succo e la scorza delle arance. Unite lo zucchero e poi le farine, il cacao e il lievito setacciati insieme.
Mescolate rapidamente, aggiungete anche i semi di papavero e mescolate quando basta a distribuirli in maniera omogenea.
Versate il composto nei pirottini e cuocete a 170° per 20 minuti circa.

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Con questa ricetta partecipo al contest di Letizia in cucina

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