Terrina di maiale e scalogni al miele di rosmarino

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Eccomi di nuovo sul banco di prova per l’MTChallenge, tema del mese: il miele, scelto da Eleonora e Michael del blog Burro e miele (per l’appunto!).

Scegliere la ricetta dolce non è stato semplice perché avevo molte idee estremamente diverse tra loro, ma poi la soluzione si è imposta quasi naturalmente, e senza che nemmeno me ne accorgessi era praticamente già fatta (la trovate qui).

Per il salato ero molto più titubante. Anche in questo caso avevo idee diverse tra le quali ho zigzagato per giorni, senza sapermi decidere.
La scelta per me più naturale sarebbe stata di abbinare il miele ad un formaggio stagionato o erborinato. Ancora ricordo la goduria di quei ravioli ripieni di Castelmagno, conditi con miele di castagno, fatti in un pomeriggio tra amiche e mai fotografati, che potevano essere replicati per l’occasione. O lo chèvre chaud, piatto di semplicità disarmante e di bontà celestiale, per me carico di ricordi e sensazioni ancora vivide di un magico viaggio in Provenza.
Ma il senso della sfida è anche quello di andare un po’ oltre il già noto, superare anche se di poco i propri limiti, e pertanto volevo osare con un accostamento più audace.
Le ho pensate tutte. Prima con il pesce, ma ho avuto paura. Allora con la carne. Ma quale? Petto di pollo con miele e zafferano? Scontato. Anatra all’arancia e miele? Un classicone. Agnello? Lo avevano proposto Eleonora e Michael.
Così, sono finita in un piatto che non è nè particolarmente originale nè raffinato, ma – come sempre in questi casi – mi ritrovo a scegliere ambiti e sapori che mi permettono di muovermi con agio e tranquillità.
Avrei voluto fare un piatto mediorientale, speziato e fascinoso. Ho fatto una terrina di maiale. Ma tant’è.

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Per abbinare al maiale ho scelto un miele di rosmarino, non eccessivamente dolce, definito – nel sito Mieli d’Italia – un miele a debole-media intensità, tipicamente fine, poco persistente al palato.
Nel piatto finale non sono riuscita a sentire le note specifiche del miele, probabilmente distinguibili solo in purezza, ma il sapore complessivo mi sembrava equilibrato e gradevole.
La ricetta è molto semplice e veloce, perfetta anche se avete ospiti visto che si può fare in anticipo. Il gusto è intenso e saporito, a me ricorda la Francia e la cucina sostanziosa e quasi familiare dei bistrot.

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TERRINA DI MAIALE E SCALOGNI AL MIELE DI ROSMARINO

Porzioni: 4       Tempo di preparazione: 30′ + una notte di riposo       Tempo di cottura: 1 h e 30′ circa

Ingredienti

  • 250 g di polpa di maiale (tagliata al coltello o macinata grossa)
  • 150 di petto di pollo (come sopra)
  • 1 uovo
  • 100 g di pancetta tagliata a fettine sottilissime
  • 100 g di zucca mantovana
  • 3 scalogni
  • 40 g di mandorle
  • 1 cucchiaio e 1/2 di miele di rosmarino
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1/2 rametto di rosmarino
  • 1 cucchiaio di Brandy
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe

Procedimento

Tagliate la zucca a dadini non più grandi di un cm e fate stufare per 4-5 minuti in una casseruola con un filo d’olio evo e un rametto di rosmarino. Devono restare consistenti. Salate leggermente e tenete da parte.

Dividete le mandorle a metà (o tritatele molto grossolanamente) e tostatele appena in una padella antiaderente.

Affettate finemente gli scalogni e stufate a fuoco bassissimo, con lo spicchio d’aglio diviso a metà, in due cucchiai di olio evo. Quando saranno morbidi e traslucidi(se necessario aggiungete un goccio d’acqua) togliete l’aglio, versate il brandy e alzate la fiamma per far evaporare. Unite subito dopo il miele e fate cuocere per qualche minuto, facendo caramellare gli scalogni.

Amalgamate le carni con l’uovo e il composto di scalogni, aggiustate di sale e pepe, poi unite la zucca e le mandorle. Foderate il fondo e le pareti delle cocottine (o della pirofila) con le fettine di pancetta, riempite con il composto e cuocete a bagnomaria a 170°. Per le cocottine piccole è stata sufficiente 1 h e 15′, se usate un’unica pirofila tenetela almeno 1 h e 30′.
Fate raffreddare e tenete in frigo almeno qualche ora prima di consumare.

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Con questa ricetta partecipo all’MTC n. 54

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Involtini di cavolo verza ripieni di carne

Ehi! Vi siete accorti che dal 1° gennaio è ufficialmente partito il progetto del Calendario del Cibo Italiano promosso da AIFB?
Ogni giorno è dedicato ad un piatto o ad un ingrediente della nostra tradizione culinaria. Mentre ogni settimana è dedicata ad un tema di più ampio respiro.

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In particolare, oggi ha inizio la settimana della Cucina degli Avanzi. Ma, al tempo stesso, è anche la Giornata Nazionale degli Involtini di Cavolo Verza. E un’amante dei cavoli come me poteva forse non partecipare?!

Seguite il link per scoprire la mia ricetta di involtini di verza ripieni di carne…e buon appetito!

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Pain de viande aux marrons (per così dire)

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Mi piace comprare libri di cucina quando sono in viaggio. E’ un’abitudine che, stupidamente, ho acquisito troppo tardi, lasciando libri orfani ai quattro angoli d’Europa. Come al mio solito, comunque, lo faccio con moderazione: ne basta uno.
Quel singolo libro, una volta tornata a casa, mi farà nuovamente viaggiare, nel tempo e nello spazio. Tra le sue pagine scivoleranno ricordi di città lontane, di sorrisi e momenti felici. Dalle sue immagini nasceranno desideri di nuovi viaggi e nostalgie di atmosfere che credevo perdute.

Il libro in questione, oggi, si chiama Petits plats pour épater, acquistato a Lione in un tardo pomeriggio di luglio. Era l’ultima sera prima di tornare in Italia, un caldo opprimente mi toglieva le forze e il pensiero del rientro sfilacciava le ultime trame di quel viaggio così bello.

Percorriamo rue Victor Hugo, poca gente in giro e i negozi già chiusi, quando avvisto una libreria ancora aperta. Mi fiondo a curiosare tra i libri di cucina, tutti i malesseri passati in secondo piano. La proprietaria inizia a rimettere i carrelli e gli espositori esterni, il tempo stringe e, come sempre in questi casi, mi faccio prendere dal panico: cosa prendere tra tutto quel bendiddio?!pain de viande

Alla fine ho fatto la mia scelta, quanto mai azzeccata. Ricette semplici ma di effetto e con delle belle foto.
E poi, diciamocelo, quanto suonano bene i nomi dei piatti francesi? Nel leggere pain de viande si è attivato l’immaginario romantico che è in me: la vie en rose, je t’aime moi non plus, le foglie di Parigi in autunno e la marsigliese in sottofondo.
Tutto questo, prima di leggere la ricetta e capire che…era un polpettone. In senso proprio. Pain de viande, in francese, non è altro che un polpettone. Solo che suona leggermente diverso, non credete?

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Temevo che non sarei mai riuscita a provare questa ricetta perché servono dei marroni lessati e sbucciati e io non sono in grado di farne molti tutti insieme. Se li sbuccio, li mangio. Al massimo ne salvo uno ogni tre, ma capite che per raggiungere la quantità richiesta dalla ricetta l’indigestione era assicurata.
Invece, come spesso accade, R. è stato determinante. Una sera dopo cena ci siamo messi a sbucciare e chiacchierare e – vuoi che in due il lavoro procedeva più spedito, vuoi che ero distratta dalle chiacchiere – ci siamo ritrovati con un bel bottino di marroni pronti all’uso.

Un libro di ricette che, come un filo d’argento, ha unito i noi due di un caldo pomeriggio di luglio e quelli di una mite sera di novembre, ancora insieme, uguali e diversi.

Marroni lessati

Perfetto per questa stagione, il mio pain de viande (non toglietemi la magia di questo nome, vi prego!) ha dentro marroni, uvetta e un goccio di Whisky, che sarebbe stato Cognac, ma non esageriamo con i francesismi. Si fa in 15 minuti ed è un mangiarino semplice ma gustoso.

PAIN DE VIANDE AUX MARRONS

Porzioni: 6       Tempo di preparazione: 15 minuti       Tempo di cottura: 40 minuti

Ingredienti

  • 500 g di manzo macinato
  • 180 g di marroni lessati e sbucciati
  • 2 uova
  • 1 fetta di pane raffermo senza crosta (circa 50 g)
  • 50 ml di latte
  • 30 g di uvetta
  • 3 cucchiai di Whisky (nell’originale, Cognac)
  • 2 scalogni
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 rametto di rosmarino
  • sale e pepe
  • olio extravergine d’oliva

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Procedimento

Mettete l’uvetta a bagno nel Whisky per 10 minuti.
Spezzettate il pane, versatevi sopra il latte caldo e rimestate con la forchetta fino a che non sarà ammorbidito. Se necessario aggiungete ancora un po’ di latte, ma giusto un goccio.
Fate scaldare due cucchiai di olio evo con uno spicchio d’aglio diviso a metà, il rosmarino e lo scalogno tritato finemente. Soffriggete 5 minuti, togliete l’aglio e il rosmarino e unite lo scalogno alla carne macinata. Unite anche il pane, le uova, l’uvetta strizzata e le castagne fatte a pezzetti. Mescolate bene e aggiustate di sale e pepe.
Ungete uno stampo da forno (o rivestitelo di carta forno) e versatevi il composto, premendo bene con le mani per compattarlo.
Infornate a 180° nel forno statico per 40 minuti circa, facendo formare una crosticina sulla superficie. Sformatelo su un piatto da portata e servite tiepido.

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Note:

  • io ho utilizzato due piccoli stampi da 6 x 13 cm, h 5 cm.
  • se avete ammollato troppo il pane e il composto vi sembra troppo liquido, mescolatevi un po’ di pangrattato prima di metterlo nello stampo.